MHiL – Micro Hardware In The Loop

Micro Hardware in The Loop (MHIL) è un dispositivo elettromeccanico che permette di fare i test su unità di controllo elettronico generale. A seconda dell’obiettivo da raggiungere il sistema si collega ad una centralina: può essere collegato al controllo motore o a qualsiasi altra centralina presente in vettura.

La soluzione va “costumizzata” per il tipo di unità di controllo elettronico da testare. Il sistema fa una serie di ‘testing over loop’ e si concentra in particolare sui test di non regressione: il test non solo serve per verificare che la strategia messa in atto funzioni correttamente ma anche per controllare il buon funzionamento del contesto circostante, affinché non ci siano regressioni rispetto a versioni precedenti.

Il simulatore è realizzato nei laboratori Netcom: il software creato registra una manovra fatta in vettura e la riproduce sulla centralina; quest’azione genera dei comandi e le informazioni che ne derivano vengono nuovamente registrate.

Esiste un sistema di partenza: una manovra registrata arriva alla centralina che la elabora, se il confronto con i valori di riferimento coincide vuol dire che il test è andato a buon fine in caso contrario si procede con la verifica.

Il sistema si compone di tre parti hardware: il generatore, la centralina e un piatto carichi (gli attuatori collegati alla centralina).
MHIL viene utilizzato per il “testing over loop” delle centraline generali, sia per l’automotive che per altre schede elettroniche: un software invia dei dati che generano delle attuazioni, queste a loro volta vengono registrate e confrontate. È un prodotto utilizzato dal mondo Fiat/Marelli: propriamente ‘customizzato’ si trova attualmente sia in Brasile che in Italia (Torino).

Le operazioni effettuate con il MHIL si possono attuare anche con l’HIL (Hardware in the Loop). La differenza è in termini di costi: il simulatore HIL ha un valore tre volte superiore al MHIL, un’azienda non interessata a “test closed loop” sceglie un sistema MHIL per ottimizzare i costi. Nell’ HIL con il “closed loop” il simulatore segue un modello matematico. Per esempio un motore collegato alla centralina reale invia degli input che quest’ultima riceve generando a sua volta degli output, l’informazione ritorna al simulatore che la trasferisce al modello. Nel caso del MHIL non c’è un modello ma una manovra registrata in vettura che viene elaborata, genera degli input nella centralina, la centralina riceve, elabora e fornisce informazioni alle attuazioni: quindi a differenza dell’HIL è un percorso che va solo in un verso e fa un numero inferiore di test.

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