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Il progetto REMIAM (acronimo di REte Musei Intelligenti ad Avanzata Multimedialità) è nato con un obiettivo preciso: presentare un museo sotto una nuova veste. Non più un luogo dove si va esclusivamente per vedere le opere esposte, ma un luogo dove le opere si raccontano al pubblicocreando una sorta di interazione con i visitatori. Il fine ultimo di REMIAM è dar vita a un’esperienza intellettuale ed emozionale, oltre che culturale, capace di soddisfare tipologie di fruizioni, gusti e interessi diversi. E il risultato finale è forse andato anche oltre le aspettative.

Una vetrina per tutte le istituzioni culturali

Per raggiungere il risultato atteso, hanno unito le loro forze l’Università degli studi di Napoli Federico II, l’Università degli studi di Salerno e l’Università degli studi Suor Orsola Benincasa, che hanno operato coordinate da Databenc (Distretto ad Alta Tecnologia per i Beni Culturali), uno dei 7 distretti dell’innovazione all’interno della Campania. Ed è stata la Regione stessa a finanziare il progetto REMIAM, che ha visto il coinvolgimento anche di diverse aziende inserite appunto nel distretto.

Dello sviluppo tecnologico si è occupata NetCom Group, specializzata in servizi ingegneristici avanzati e innovativi. Più in dettaglio, Netcom ha sviluppato una piattaforma multicanale, multitenant: una sorta di vetrina culturale per tutte le istituzioni che aderiscono al progetto, che possono operare su piattaforme completamente autonome, all’interno delle quali possono utilizzare i servizi che NetCom mette a disposizione.

Le opere d’arte parlano ai visitatori

Come è facile immaginare, il punto di partenza è stata la catalogazione delle opere, per la quale è stata usata la piattaforma messa a punto da NetCom.
Per ogni opera è stata realizzata una scheda, al cui interno sono inseriti contenuti multimediali come foto, video, narrazioni e così via. Non solo. Sono inclusi anche elementi utili ad alimentare tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale che è usata per abilitare un riconoscimento delle immagini. Tutti ciò è raccolto all’interno di un’audioguida per smartphone e tablet, che i gestori degli spazi culturali, possono mettere a disposizione dei visitatori.

La guida multimediale propone le opere d’arte al visitatore, utilizzando due metodi:

  1.  tecnologia di prossimità
  1. reti neurali.

Il primo metodo sfrutta algoritmi che funzionano con beacon, dispositivi Bluetooth installati nei pressi dell’opera d’arte. In questo caso, è l’opera d’arte stessa che si propone al visitatore emettendo un segnale che viene intercettato dal dispositivo mobile.

Il secondo metodo, alternativo alla prossimità, prevede invece l’impiego di algoritmi di riconoscimento. In pratica, inserendo particolari video all’interno della scheda relativa all’opera, grazie all’impiego di reti neurali, si addestra il sistema che è così in grado di riconoscere l’opera d’arte semplicemente inquadrandola con la fotocamera del dispositivo mobile.

La guida multimediale, inoltre, consente di tracciare le interazioni dell’utente: per esempio, è possibile avere informazioni sulla lingua parlata dai visitatori (analizzando quella più richiesta), utili per conoscere la provenienza dei visitatori stessi; è anche possibile avere indicazione inerenti ai contenuti proposti (se sono interessanti, se sono troppo lunghi e così via), per capire se è vi siano punti di miglioramento e azioni correttive da mettere in campo. Tutti questi dati vengono riportati su delle dashboard sempre all’interno della piattaforma in uso al gestore.

Va precisato che, siccome risiedono sulla piattaforma creata da NetCom Group, le schede possono essere facilmente modificate singolarmente senza per questo dover rifare tutta l’applicazione.

La visita gestita con dispositivi IoT

Un altro aspetto importante del progetto REMIAM è la gestione e l’analisi di big data per ottimizzare le visite senza mettere a rischio le opere. A tal fine, Netcom Group ha sviluppato delle centraline di controllo basate su sistemi Iot (Internet of Things): una sensoristica svolge sia una funzione ambientale sia di riconoscimento delle presenze per tracciare l’umidità, la temperatura, il rumore e la luce, cioè tutti quei fattori che, in un contesto museale, devono essere tenuti sempre sotto controllo. Le centraline poste all’interno del museo inviano in real time alla piattaforma una serie di dati che possono far gestire al meglio l’ambiente dove si trovano le opere generando un allarme se, per esempio, c’è un numero di presenze troppo elevato in una stanza, se vi sono zone troppo illuminate per le opere d’arte o se è presente un’umidità eccessiva.

L’architettura del sistema IoT che raccoglie i dati è strutturata a più livelli:

  • IoTsensor – hanno il compito di acquisire i dati ambientali da trasmettere al Sensor Node;
  • I Sensor Node – basati su tecnologia Raspberry, raccolgono i dati dagli IoTsensor e rilevano il passaggio dei dispositivi Bluetooth per il conteggio dei flussi di visitatori.
  • I Gateway – fanno il polling dei Sensor Node per la raccolta dei dati e l’inoltro alla stazione di controllo. I gateway comunicano con la stazione di controllo mediante rete ethernet con protocollo LoRaWAN.
  • La stazione di controllo – bufferizza i dati provenienti dai diversi gateway e li invia al cloud per essere archiviati. Oltre a gestire eventuali allarmi, la stazione di controllo acquisisce anche i dati ambientali e di visita per poi inoltrarli all’applicazione in cloud per la loro elaborazione e rappresentazione nel Portale “SPES” del Museo di competenza.

Non solo per i musei della Campania

Avviato nel 2020 e concluso nel giugno del 2021, il progetto REMIAM mira a disegnare un nuovo modello di spazio museale, dove arte, tecnologia, nuovi modelli di interazione e innovative tecniche di comunicazione possano supportare il processo di trasformazione dei musei tradizionali nella direzione di MUSEI4.0.

REMIAM è stato pensato anzitutto per l’impiego a livello regionale, ma si sta valutando la possibilità di estendere l’uso anche a musei di altre zone dell’Italia. In questo senso, è in fase di realizzazione un’app, che potrà essere scaricata su smartphone e tablet e quindi consentirà all’utente di seguire percorsi di vista personalizzati e di accedere ai contenuti inerenti alle opere di proprio interesse.