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Uno degli elementi chiave alla base della trasformazione digitale è il sistema di cloud computing fondato sulla tecnologia Internet of Things (IoT) e sul concetto di piattaforma IoT. La IoT, nella definizione della società di ricerca e consulenza Gartner, è una rete di oggetti fisici, ciascuno dei quali contiene tecnologia embedded per comunicare, rilevare o interagire con i propri stati interni o con l’ambiente esterno.

In particolare nel mondo industriale, si parla di industrial IoT (IIoT) e di piattaforma IoT industriale. Il vantaggio fondamentale di questa modalità di gestione dei dati e dei processi industriali, conosciuta anche come modello Industria 4.0, è che, equipaggiando macchine, dispositivi, sistemi con sensori IoT intelligenti, le infrastrutture generano grandi quantità di dati (big data), acquisibili, analizzabili e utilizzabili in tempo reale per migliorare la gestione degli impianti e l’efficienza dei sistemi produttivi.

Cos’è una piattaforma IoT

Sempre secondo Gartner, una piattaforma IoT industriale può essere concepita come un insieme di funzionalità software integrate, che servono a migliorare i processi decisionali nella gestione degli asset, e la visibilità operativa nel controllo di impianti, infrastrutture, attrezzature in settori industriali ad alta intensità di utilizzo di questo tipo di risorse.

Inoltre, una piattaforma IoT industriale si può scegliere, e utilizzare, come una suite tecnologica, oppure come una piattaforma applicativa aperta e “general-purpose”; ma si può anche creare una combinazione di entrambe queste soluzioni. La piattaforma IoT è inoltre ingegnerizzata per supportare requisiti di safety, security, e funzionamento ‘mission-critical’, legati agli asset industriali e ai loro ambienti operativi.

Perché adottare una piattaforma IoT

I settori industriali che nella propria attività di business possono beneficiare dell’adozione di una piattaforma IoT spaziano dall’industria automobilistica, al mondo agricolo, al manufacturing, al settore ‘oil and gas’: quest’ultimo, tramite i sensori IoT, può identificare anomalie, potenziali problemi o guasti, nelle pipeline, prima che questi si verifichino realmente.

In effetti, uno dei principali vantaggi di governare il business attraverso una piattaforma IoT, ad esempio nell’industria manifatturiera, è l’opportunità di implementare applicazioni di manutenzione predittiva, supportate da strumenti analitici evoluti e da sistemi di apprendimento automatico (machine learning – ML) e intelligenza artificiale (AI). In sostanza, un’organizzazione può utilizzare i dati d’impianto generati in real-time, e raccolti e analizzati dalla piattaforma IoT, per prevedere la finestra temporale entro la quale il macchinario di una linea di produzione potrà subire un’avaria o un malfunzionamento, oppure per calcolare quando tempo è rimasto per la vita utile dell’attrezzatura. La piattaforma IoT aiuta quindi a ottimizzare l’efficienza operativa degli asset in questione.

Tipologie di piattaforma IoT

Un trend chiave nel processo di evoluzione delle piattaforme IoT riguarda l’estensione delle loro funzionalità, dal cloud, verso la gestione dell’infrastruttura di rete periferica (edge). In modo particolare nel settore industriale, le ‘edge platforms’, secondo IoT Analytics, società di analisi di mercato e business intelligence strategica nell’area IoT, stanno ancora attraversando un processo iniziale di maturazione tecnologica. Le piattaforme IoT di edge computing esistenti nel mercato, tra cui gli utenti aziendali possono scegliere, si possono in sostanza classificare in tre tipologie:

  1. le piattaforme fornite dai vendor di hardware IT e OT;
  1. le piattaforme IoT commercializzate dai cloud provider;
  1. infine, le piattaforme IoT proposte dai software vendor.

Piattaforme proprietarie e “open”

In questo panorama di offerta, la selezione della piattaforma IoT deve partire, come sempre, dalle specifiche esigenze aziendali, considerando pro e contro di una soluzione rispetto a un’altra.

È evidente che, selezionando una piattaforma IoT “hardware-specific” commerciale, proprietaria, in cui i carichi di lavoro sono gestibili solo sull’hardware fornito dal vendor della piattaforma IoT edge, si rischia di andare verso una condizione di ‘vendor lock-in’, che rende l’impresa utente fortemente dipendente dal fornitore tecnologico scelto.

Viceversa, optando per una piattaforma IoT “hardware-agnostic”, la soluzione dovrà comunque essere compatibile con l’hardware fornito da molteplici vendor. Da questo punto di vista, adottare una piattaforma IoT basata su software open source, o comunque fondata su standard aperti, aiuta a evitare il vendor lock-in, e a ottenere maggior flessibilità, compatibilità e interoperabilità nell’implementazione delle applicazioni.